Il Ghosting ai colloqui di lavoro
- reibertoletti
- 2 giorni fa
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Negli ultimi anni anche in Italia si è diffuso il fenomeno del ghosting nelle selezioni: candidati che, dopo avere inviato il curriculum o superato la preselezione, non si presentano al colloquio di lavoro senza avvisare. Secondo numerose indagini di aziende e associazioni di categoria, questo comportamento rallenta i processi di assunzione, aumenta i costi di selezione e crea un clima di sfiducia. Di seguito si esaminano le cause psicologiche, culturali e pratiche alla base del fenomeno e si presentano i dati più recenti disponibili in Italia.

Cause psicologiche
Molti candidati sperimentano ansia da prestazione prima di un colloquio. La preoccupazione di essere giudicati, di non essere all’altezza o di non saper rispondere alle domande può portare ad evitare l’incontro. In assenza di un supporto psicologico o di esperienze positive, la scelta di non presentarsi può apparire come l’unico modo per evitare un possibile rifiuto. In Italia l’insicurezza legata al mercato del lavoro, alle opportunità limitate e alla percezione di doversi confrontare con candidature migliori può amplificare questa ansia.
Ansia da colloquio e paura del giudizio
Paura del conflitto e evitamento
Autostima e percezione di sé
Illusione di opportunità migliori
Cause culturali
In Italia si sta assistendo a un cambiamento culturale nelle aspettative verso il lavoro. Le nuove generazioni (Millennial e Gen Z) danno priorità alla qualità di vita, alla flessibilità e alla conciliazione lavoro-vita privata. Secondo numerosi report studi, le aziende che cercano operai specializzati lamentano che i giovani non accettano turni notturni, lavoro festivo o mansioni faticose; molti preferiscono impieghi flessibili e digitali. In questo contesto, i candidati che scoprono requisiti considerati incompatibili con il proprio stile di vita possono decidere di non presentarsi al colloquio.
Cultura della raccomandazione e mancanza di fiducia
La percezione diffusa che le opportunità lavorative si ottengano tramite raccomandazioni o reti informali può influire sulla motivazione a presentarsi al
colloquio. Alcuni candidati potrebbero ritenere che la selezione sia già decisa o che il colloquio sia solo una formalità, e preferiscono non investire tempo. Inoltre, in contesti in cui i datori di lavoro non danno feedback (solo <20 % dei candidati riceve una risposta dopo aver inviato un CV), si può generare sfiducia nel processo di selezione e quindi minore rispetto per le regole non scritte, compreso l’avviso in caso di assenza.
Normalizzazione del ghosting
L’uso di piattaforme digitali e la comunicazione mediata dai social ha reso più
frequente il fenomeno del ghosting anche nelle relazioni personali. Questa pratica, cioè, interrompere improvvisamente i contatti senza spiegazioni, è diventata per alcuni una modalità accettabile anche nelle interazioni professionali. Il 43 % della Generazione Z e il 46 % dei Millennial italiani hanno sperimentato ghosting da parte dei datori di lavoro; la reciprocità di questo comportamento genera un circolo vizioso in cui anche i candidati si sentono autorizzati a sparire senza preavviso.
Cause pratiche
Molti candidati partecipano a più selezioni contemporaneamente. Se ottengono
un’offerta migliore prima del colloquio pianificato o se scoprono che la proposta economica è inferiore alle aspettative, possono rinunciare senza avvisare. Spesso il
fenomeno avviene quando i candidati ottengono un contratto più interessante o
trovano condizioni migliori altrove.
Selezioni troppo lunghe e mancanza di feedback
Processi di selezione complessi e lunghi aumentano la probabilità di abbandono. Il 59 % dei candidati considera eccessivo un processo che dura più di tre settimane. La mancanza di feedback (il 66 % dei candidati afferma di non aver ricevuto risposta dopo un colloquio) indebolisce ulteriormente l’engagement. Molti candidati, dopo avere inviato candidature a decine di aziende senza riscontro, possono sentirsi giustificati a non rispettare l’impegno preso.
Le raccomandazioni di Coesio
L’assenza ai colloqui da parte dei candidati è un fenomeno multifattoriale. Alla base vi sono aspetti psicologici (ansia, autostima), culturali (cambio di valori, normalizzazione del ghosting) e pratici (lunghezza delle selezioni, mancanza di feedback, offerte migliori). I dati disponibili mostrano che la quota di colloqui deserti può raggiungere il 40% nei settori tecnici; più di un quarto dei candidati italiani ammette di aver ghostato un’azienda. La carenza di competenze tecniche e la difficoltà delle imprese a offrire condizioni ritenute attrattive aggravano il problema.
Per ridurre il fenomeno, le aziende possono:
1. Rendere trasparenti condizioni e retribuzione già in fase di annuncio per
evitare incomprensioni
2. Accorciare i processi di selezione e mantenere una comunicazione costante
3. Offrire colloqui flessibili (anche online) e rimborsare le spese di trasferta per
ridurre le barriere pratiche
4. Creare un’esperienza positiva: dare feedback, anche in caso di rifiuto, favorisce
rispetto reciproco e riduce l’idea che ghosting sia accettabile
5. Investire nella formazione tecnica affinché le nuove generazioni vedano in
questi ruoli un’opportunità di crescita.
La lotta al ghosting richiede un cambio di prospettiva da entrambe le parti: candidati più responsabili e aziende più trasparenti, con l’obiettivo di costruire un rapporto basato sulla fiducia e sul rispetto.


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